Io sono Adriano Grasso e vengo da una famiglia contadina che mi ha trasmesso i valori e la passione per la campagna e la buona viticoltura. È dalla metà dell’800 che siamo attivi nel paese di Calosso, dove, con sei ettari di vigna, produco vini in regime biologico dal 2020. Una scelta dettata dalla consapevolezza dell’importanza del rispetto della biodiversità e della natura per noi e per le generazioni future. Accetto volentieri la fatica e il sudore del lavoro dei campi perché sono ricompensato dalla grande soddisfazione di vedere uscire ogni anno, alla fine di un ciclo di lavorazioni che seguono le fasi lunari, un prodotto così amato dagli intenditori di vino come la Barbera DOCG d’Asti.
I PRODOTTI
Nella nostra cantina produciamo uno dei vini rossi più rappresentativi del Piemonte: la Barbera d’Asti.
La produciamo nella versione classica con il suo classico colore rosso rubino brillante da uve Barbera. Un vino che offre aromi intensi di frutti rossi freschi, come ciliegie, lamponi e prugne, con note floreali e a volte una leggera speziatura.
E la produciamo nella versione Barbera d’Asti Superiore più strutturata e complessa della Barbera d’Asti, con un affinamento minimo di 14 mesi, di cui almeno sei in botti di legno.
Questo vino presenta aromi complessi di frutta matura, come ciliegie nere e prugne, accompagnati da note speziate, vaniglia, tabacco e caffè, derivanti dall’affinamento in legno.
Al palato lo troverai ricco, pieno e rotondo, con tannini più presenti e una buona struttura.
A completamento della gamma Il Metodo Classico Rosé “Adele” , un vino spumante rosato prodotto con il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia, noto per la sua eleganza e raffinatezza e il Moscato Metodo Classico “Doro” un vino spumante dolce, ottenuto da uve Moscato Bianco con il metodo classico della rifermentazione in bottiglia.
IL TERRITORIO
Siamo a Calosso che si trova su un altopiano collinare caratteristico della regione del Monferrato e delle Langhe. Le vedute che dal nostro paese si possono gustare sono un misto di pittorico e di laboriosità perche ricoperte di verdi boschi che si stagliano contro l’azzurro del cielo e vigneti impiantati nei decenni, con fatica e perseveranza, dalle generazioni attuali e passate. Ricco è anche il nostro patrimonio storico su cui svetta il castello di Calosso che nei secoli si è evoluto da fortificazione in un’elegante dimora nobiliare. Come molti altri comuni del nostro territorio siamo molto legati alle nostre tradizioni culturali e culinarie che si vestono dei colori delle feste paesane, spesso legate alla tradizione vinicola locale.
GLI ABBINAMENTI
I nostri vini presentano una gamma di declinazioni culinarie molto ricca e varia, te ne suggeriamo alcune di nostro particolare gusto:
Barbera d’Asti metodo classico.
Si abbina bene a piatti della cucina italiana come pasta al sugo, risotti, carni bianche e formaggi semi-stagionati.
Barbera d’Asti Superiore
Ideale con piatti più sostanziosi come arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati.
Metodo Classico Rosé “Adele”
Perfetto come aperitivo, si abbina bene a piatti leggeri come insalate, sushi, carpacci di pesce e crostacei.
Moscato Metodo Classico “Doro”
Ideale con dessert a base di frutta, pasticceria secca, dolci a base di crema e formaggi erborinati. Può essere apprezzato anche come vino da meditazione.
LA CUCINA LOCALE
Una ricetta che amiamo molto in famiglia sono gli agnolotti verdi con fonduta di Castelmagno.
La pasta degli agnolotti, di un verde intenso che ricorda i prati in primavera, è ottenuta mescolando farina, uova e spinaci freschi, sbollentati e tritati finemente. La sfoglia, sottile e setosa, racchiude un ripieno che racconta storie di antichi banchetti: carne arrosto, sapientemente tritata e mescolata con parmigiano e un tocco di noce moscata, legati dall’uovo che amalgama il tutto in un abbraccio di sapori.
Quando l’acqua bolle vivace nel pentolone di rame, gli agnolotti vi tuffano dentro, danzando leggeri fino a che non affiorano, pronti per il trionfo finale. Ed è allora che entra in scena il Castelmagno, il re dei formaggi piemontesi, dalla consistenza friabile e dal sapore complesso, frutto di una terra aspra e generosa.
La fonduta di Castelmagno, cremosa e vellutata, si prepara con pazienza e amore: il formaggio si fonde lentamente con latte fresco e panna, sprigionando aromi che si diffondono per la cucina, anticipando il piacere che verrà. Quando la crema è pronta, liscia e dorata, viene versata generosamente sugli agnolotti appena scolati.