La famiglia Alessi abita al poggio da metà del ‘500 tanto che la località porta il loro nome. Le tradizioni sono le innovazioni del passato e quindi, se da un lato è fondamentale conservare ciò che ci è stato tramandato, dall’altro non è corretto rifiutare a priori tutto ciò che è nuovo o innovativo. Questa è la linea seguita da roberto alessi nel guidare la sua azienda “il poggio”, in questo primo scorcio di terzo millennio. L’azienda punta alla qualità dei suoi vini e non alla quantità, restituendo alla viticoltura una delle colline storiche dell’oltrepo “la badalucca” nel vicino comune di broni e, soprattutto, producendo vini che valorizzano il vitigno e il terroir e riuscendo a dare un’impronta personale ai propri prodotti.
I PRODOTTI
Volpara, sita sulla destra orografica della Valle Versa, è la patria del moscato in Oltrepò e, giustamente, “Il Poggio” ha fatto di questo vitigno il proprio punto di forza producendolo in tre versioni: vivace (Il Volpara), fermo (Moscato Secco) e passito (Rosolio di Volpara) con appassimento delle uve su graticci. Interessanti anche le scelte di produrre in purezza il riesling renano, vitigno capace di regalare grandi vini ma, spesso, di difficile comprensione per i consumatori italiani a causa della grande freschezza e della forte mineralità e quella di produrre la Bonarda ferma “Vigna Fornace” con le uve di croatina 100% ottenute da un singolo vigneto posto a 430 m di quota. La croatina è un vitigno a maturazione medio tardiva (di solito verso la prima decade di ottobre) e che è generalmente coltivato a quote leggermente inferiori.
IL TERRITORIO
Siamo inseriti in un contesto territoriale che offre sorprese per ogni tipo di esperienza per i viaggiatori, dagli appassionati di storia con i tanti castelli e chiese disseminati nelle colline intorno alla città di Pavia, per arrivare alle camminate ristoratrici tra le montagne e i castagneti delle montagne dell’appennino. Non mancano le occasioni di soste nei piccoli borghi dove assaggiare le specialità locali accompagnate dai nostri vini come il Buttafuoco.
GLI ABBINAMENTI
BONARDA
Si accosta bene a piatti di salumi, primi piatti non molto impegnativi, ed a carni rosse.
Servire a temperatura ambiente.
BUTTAFUOCO STORICO
Si accompagna splendidamente a carni rosse e selvaggina.
BRICCO ALESSI PINOT NERO
Abbinare a cacciagione, carni rosse molto saporite.
LA CUCINA LOCALE
Una ricetta delle nostre nonne dell’Oltrepò pavese, conosciuta già nell’800 sono senz’altro i Brasadè. Il nome deriva dalla doppia cottura con un primo passaggio di bollitura e di un secondo passaggio in forno. La forma è quella tipica della ciambellina ottenuta da un impasto per dolci senza levitazione e sono fatte tutte con una lavorazione manuale che si tramanda da generazioni. Un pasto popolare che per tradizione viene trasformato in una collana di undici pezzi, di cui cinque rivolte in un senso e le altre in senso contrario. E’ facile, passando per i nostri borghi, trovare delle sagre del Brasadè nelle piazze del paese.